I disturbi del comportamento in bambini e adolescenti
Quando le difficoltà si esprimono in modo evidente ed insopportabile per gli altri.
I bambini e gli adolescenti con disturbi del comportamento tendono a rivolgere verso l’esterno un disagio interno attraverso condotte disfunzionali come l’aggressività, l’impulsività, la sfida, la violazione delle regole e altre condotte considerate socialmente inappropriate.
Alcune difficoltà nella regolazione del comportamento possono essere osservate già durante l’età prescolare, tale aspetto è particolarmente importante, poichè può permettere agli adulti che si prendono cura del minore di attivare interventi tempestivi.
I principali disturbi del comportamento in infanzia e adolescenza sono:
- disturbo oppositivo-provocatorio
- disturbo della condotta
Il Disturbo Oppositivo-Provocatorio è caratterizzato dalla difficoltà ad interagire con gli altri, in particolar modo con gli adulti, ma anche con i coetanei. Il bambino o l’adolescente con tale difficoltà tende a sfidare i genitori o gli altri adulti, spesso stuzzicando e cercando il modo di generare irritazione, fatica a seguire le regole e rispettare le richieste opponendosi verbalmente e con le azioni. I bambini e gli adolescenti con disturbo oppositivo provocatorio si innervosiscono facilmente, sono permalosi e si arrabbiano spesso anche per futili motivi, per arrivare di frequente a litigare, di fronte ad un rifiuto si mostrano irritati e capricciosi, rifiutandosi di accettare la decisione dell’adulto. Il disturbo oppositivo provocatorio in infanzia e adolescenza li porta ad essere frequentemente rancorosi e ad avere un atteggiamento vittimistico e pessimistico, con la tendenza ad incolpare gli altri per i propri errori e comportamenti sbagliati.
Il Disturbo della Condotta è caratterizzato dalla tendenza a violare, in maniera ripetitiva e persistente, le regole imposte dalla società e i diritti degli altri. I ragazzi con disturbo della condotta tendono ad essere aggressivi e prepotenti, a voler intimorire gli altri, ad avere una certa crudeltà e piacere nell’infliggere sofferenza fisica (anche nei confronti di animali), a ricorrere ad armi o oggetti in grado di arrecare danni fisici ad altri (come coltelli, bastoni, pistole), a mettere in atto aggressioni a scopo di furto, scippi, estorsioni di denaro, rapine a mano armata. Tali caratteristiche hanno un effetto negativo sul funzionamento sociale, scolastico o lavorativo.
Spesso bambini e adolescenti con disturbo della condotta hanno bassa autostima, scarsa capacità cooperativa, basso livello di empatia e una sovrastima della rabbia.
Nel disturbo della condotta ad esordio precoce i primi sintomi si possono rilevare già prima dei 3 anni: i bambini appaiono irritabili, poco collaborativi e oppositivi, facilmente frustrati. Dopo i 3 anni queste caratteristiche si amplificano e cominciano a comparire anche azioni più palesemente aggressive, come picchiare i compagni e le maestre, rompere i giochi degli altri. Dai 6 agli 8 anni i comportamenti aggressivi si stabilizzano, permangono i comportamenti oppositivi e le interazioni difficoltose con i genitori, aumentano le bugie e i tentativi di manipolare gli altri. I bambini tendono a percepire gli altri come accusanti e ostili, sperimentano l’isolamento perché allontanati dai compagni e si aggregano a gruppi di altri bambini aggressivi. Dai 9 ai 14 anni l’aggressività manifesta diminuisce, ma aumentano la disubbidienza nei confronti dei genitori, gli atti vandalici, l’abuso di sostanze (come alcol, cannabis e altre sostanze illegali), le assenze scolastiche frequenti, gli episodi di fuga da casa. Dopo i 14 anni i problemi di condotta tendono a cronicizzarsi fino ad arrivare a veri e propri atti criminosi, anche di natura sessuale.
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