I disturbi dell’alimentazione in infanzia e adolescenza
…le emozioni parlano a tavola!
Nel corso dello sviluppo sono molto comuni episodi di difficoltà con l’alimentazione, soprattutto in periodi critici e di cambiamento, quali ad esempio lo svezzamento, o il periodo in cui i bambini iniziano a mangiare da soli. Tali episodi sono transitori, legati ai processo maturativi del bambino, senza assumere la forma di un disturbo.
A volte invece le difficoltà nell’ambito dell’alimentazione iniziano ad avere le caratteristiche di un vero e proprio disturbo.
Secondo la Classificazione diagnostica 0-3 “Il disturbo dell’alimentazione può manifestarsi in momenti diversi dell’infanzia, come difficoltà del bambino a stabilire pattern regolari di alimentazione con un’adeguata immissione di cibo e a regolare la propria alimentazione con gli stati fisiologici di fame o di sazietà”.
I principali disturbi dell’alimentazione in bambini e adolescenti sono:
- Disturbo della pica: il bambino tende a ingerire in modo persistente sostanze non alimentari, non commestibili come capelli, sabbia, foglie, insetti, sassi. Tale abitudine dura per un periodo di almeno un mese e risulta inadeguata rispetto alla fase di sviluppo del bambino
- Disturbo della ruminazione: il bambino tende a rigurgitare il cibo per un periodo di almeno un mese. È generalmente irritabile e affamato tra gli episodi, e il cibo rigurgitato può essere rimasticato, sputato o ringoiato dal bambino stesso. Può determinare conseguenze di malnutrizione
- Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo: comprende aspetti quali: apparente disinteresse da parte del bambino per il mangiare, evitamento del cibo sulla base di alcune caratteristiche sensoriali (olfattiva, tattile, ecc.), timori legati a eventuali conseguenze negative in seguito all’ingestione del cibo. Questo quadro clinico si associa a: una significativa perdita di peso, deficit nutrizionale, compromissione del funzionamento psicosociale e dipendenza eccessiva dall’alimentazione di tipo parentale
- Anoressia nervosa in infanzia e adolescenza: assunzione ristretta di calorie in relazione alle necessità. Comporta un peso corporeo che, nei bambini e negli adolescenti, risulta minore di quello previsto rispetto a età, sesso e salute fisica. A questo si associa un’alterazione del modo di percepirsi nel peso e nella forma del bambino/adolescente e, di conseguenza, un’eccessiva preoccupazione di diventare “grasso” anche se il peso è significativamente basso
- Bulimia nervosa in infanzia e adolescenza: episodi di abbuffate in cui il bambino/adolescente, in un limitato periodo di tempo, ingerisce una quantità eccessiva di cibo rispetto alle necessità e sperimenta la sensazione di perdere il controllo durante l’episodio non riuscendo a smettere. Il quadro clinico comprende, inoltre, il tentativo del soggetto di prevenire l’aumento di peso in seguito all’abbuffata, attuando condotte compensatorie quali: vomito autoindotto, abuso di lassativi e diuretici, attività fisica eccessiva. Gli episodi di abbuffata e condotta compensatoria si verificano almeno una volta a settimana per tre mesi. Il livello di autostima risulta significativamente compromesso.
- Disturbo da binge-eating in infanzia e adolescenza: quadro clinico in parte simile a quello della bulimia, poichè caratterizzato da ricorrenti episodi di abbuffata (almeno una volta a settimana per tre mesi). A differenza della bulimia nervosa, però, il bambino o l’adolescente non mette sistematicamente in atto condotte compensatorie quali vomito e abuso di lassativi. Inoltre, il disagio vissuto durante le abbuffate viene manifestato con la tendenza a mangiare rapidamente fino a sentirsi pieni, ad assumere grandi quantitativi di cibo anche se non si è affamati, a mangiare in solitudine a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando, e a sentirsi depressi e disgustati verso se stessi.
Se ti interessa un consulto per difficoltà con l’alimentazione di bambini e ragazzi a Formigine (Modena) contattaci.